Pozzi Sacri in Sardegna la loro funzione
I pozzi sacri in Sardegna sono dei templi a pozzo costruiti durante l’età del Bronzo usati nei cerimoniali sul culto delle acque.
Queste strutture sono presenti un po’ in tutto il mondo ma in Sardegna sono particolarmente diffusi in tutto il territorio.
Particolarità della struttura è la somiglianza con i nuraghi e le tombe dei giganti, infatti si utilizzava la stessa tecnica costruttiva, la posa delle pietre a secco, le scalinate che procedono verso il basso e la cupola circolare a tholos che copriva la camera sottostante.
All’esterno è sempre presente un recinto di pietre nella quale avvenivano i riti propiziatori e le offerte votive. Numerose ceramiche, bronzetti e oggetti di ogni tipo sono stati ritrovati all’interno di queste strutture.
I templi più moderni come quello di Santa Cristina a Paulilatino costituiscono l’evoluzione dei pozzi sacri in Sardegna poiché edificati con tecniche all’avanguardia per il periodo, allineati astronomicamente con precisione ai cicli lunari.
Con l’avvento del cristianesimo furono distrutte numerose strutture nuragiche per convertirle nei riti di nuova generazione, attualmente sono numerose le chiese che inglobano pozzi, nuraghi, domus de janas.
Ancora oggi in quei luoghi come avveniva in epoca nuragica in particolari giorni legati ai solstizi si festeggia intorno ai luoghi sacri a testimone di una continuità che ha radici antichissime. Fin da epoca nuragica quindi questi luoghi erano meta di pellegrinaggi e di festa, intorno al sito archeologico di Santa Cristina tra nuraghi e pozzi troviamo la chiesa e numerose cumbessias o muristenes ovvero abitazioni utilizzate solo in occasione di eventi religiosi, altro esempio è il villaggio di San Salvatore a Cabras.
Orientamenti Astronomici spettacolari
Su alcuni di questi pozzi vedi Santa Cristina la luna ogni 18 anni e mezzo si specchia perfettamente dentro il foro nella tholos che riflette l’acqua nel pozzo, le scalinate segnano il ciclo lunare come un calendario, il sole si riflette su alcuni pozzi durante gli equinozi ed altri durante i solstizi, riflettendo l’immagine capovolta della persona che li osserva, da qui altra simbologia importante del capovolto, raffigurato nelle domus de janas che indicava l’antenato.